INTERROGAZIONE PRODANI SU ADRIAFER
oggi è arrivata la risposta dal Ministero
Risposta che il deputato ha commentato con il seguente comunicato stampa
Prodani: “Renzi scopra le carte sul Porto di Trieste”
Comunicato stampa 23 aprile 2015
“Rifarsi alla Legge 84 del 1994 per trovare le
giustificazioni alla vendita di Adriafer quando da 21 anni manca il decreto che
stabilisca l’organizzazione amministrativa per la gestione dei Punti franchi
triestini previsto dalla stessa legge e mai emanato, risulta quasi paradossale
“ replica così Aris Prodani alla risposta fornita oggi in Commissione
Trasporti della Camera dal Sottosegretario Del Basso De Caro
interrogazione relativa all’opportunità della cessione di quote di
Adriafer Srl.
La società di proprietà dell’Autorità Portuale che svolge in
concessione quindicennale il servizio di movimentazione ferroviaria in ambito
portuale, è stata oggetto di un avviso esplorativo per le manifestazioni di
interesse per la partecipazione alla procedura di gara finalizzata alla
cessione di almeno il 51 % delle quote.
“Fintanto che il Governo non emanerà il decreto
regolamentare che metta fine alle incertezze sull’applicazione della normativa
specifica e che fornisca gli strumenti per il pieno sviluppo della portualità
triestina, risulta assurdo procedere alla vendita di una società strategica per
il funzionamento del Porto” continua Prodani.
“Il regolamento potrebbe tranquillamente prevedere che,
anche in virtù dell’Allegato VIII al Trattato di Pace del 1947- fonte giuridica
primaria dei Punti Franchi – i servizi di pubblico interesse debbano restare
nel totale controllo dell’Autorità Portuale di Trieste. Oltre alla garanzia di
imparzialità nell’erogazione dei servizi e alla luce degli ottimi risultati
conseguiti sia in termini di movimentazione che di fatturato, la cessione di
quello che rappresenta un vero e proprio patrimonio pubblico, non trova alcuna
motivazione logica”
“Ricordo – ha
concluso Prodani nella sua replica al sottosegretario – che la mia mozione sui
Punti Franchi del Porto di Trieste discussa in aula a Montecitorio il 16
gennaio, attende a tutt’oggi il ritorno in aula per la votazione. Sono
trascorsi tre mesi. Questo incredibile ritardo non può che essere motivato
dall’imbarazzo del Governo nel doversi esprimere sulla mie richieste di
impegno:
- l’emanazione dei regolamenti previsti dalla 84/94,
- la nomina stabile di un Presidente dell’Autorità Portuale,
- la verifica sulla sdemanializzazione e sul trasferimento del Punto Franco Nord,
- la sospensione della vendita Adriafer,
- negare l’autorizzazione all’insediamento del rigassificatore a Zaule,
- sanare i contenuti del Decreto Ministeriale del 2012 che introduceva un aumento delle tasse e dei diritti marittimi maggiorato per il Porto di Trieste rispetto agli altri scali marittimi italiani.
Sarebbe il caso che il Governo si pronunci e scopra le
carte: comprenderemo così, in maniera chiara, le reali intenzioni del Governo
Renzi sul Porto di Trieste ”
Aris Prodani
Nessun commento:
Posta un commento