lunedì 27 aprile 2015

IL CASO TRIESTE TERMINAL PASSEGGERI - INTERVENTO DI ARIS PRODANI

Dalla farsa del Capoluogo di crociere" alla dura realtà"

Nota stampa Aris Prodani




In un mio post del 2008 descrivevo gli errori della scelta e ponevo dei quesiti.

Oggi la situazione è a dir poco tragica. Aver lasciato un patrimonio simile ( anzi 3: crociere,
congressi e parcheggi sulle rive ) a gente priva di competenze porta ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
E sarebbe bene che non venga usato neanche un centesimo pubblico per coprire i 160.000 euro di passivo.


I nomi dei responsabili si conoscono: si pretendano quei soldi da loro.
Di acqua ne è passata sotto i ponti. Ma, probabilmente la sostanza non è cambiata per niente. Anzi.. è addirittura peggiorata.

Da un mio vecchio post del 2008..

" Qui a Trieste, il settore congressuale, prima dell'arrivo delle navi da crociera era floridissimo. E con i congressi vivono alberghi, ristoranti, trasporti, negozi, le società che li organizzano e quelle a cui le multinazionali si appoggiano in loco. ( con la fornitura di hostess,traduttori,ecc.). Una serie di eventi, tra cui il principale è sicuramente l'arrivo di Costa ed Msc, ha fatto sì che l'unica struttura in grado di accogliere le navi ( la Marittima ) fosse dedicata principalmente a queste, privando degli spazi necessari la Promotrieste. ( se poi vogliamo aprire un ulteriore dibattito sulla gestione dei fondi pubblici di quest'ultima possiamo farlo in altra sede ).
L'unica nave da crociera che effettivamente ha portato dei benefici alla città era la Emerald ( attraccava in città qualche lunedì in estate ).
Però, al contrario di Costa ed Msc, Trieste rappresentava una delle tappe della crociera, per cui venivano organizzati dei tour, delle visite guidate, ed i turisti si fermavano nei negozi e nei ristoranti, spendendo. La Emerald però è stata posta in disarmo per cui non tornerà più.

Ribadisco il concetto che la stragrande maggioranza dei crocieristi delle navi bianche Trieste la vedeva quando arrivavano e riparitivano con i pullmann. Si sarebbe potuto organizzare in città quello che si voleva, ma non sarebbe cambiato nulla. Per il semplice motivo che la città non la vedevano neanche.

Che dopo, oltre ai fuochi d'artificio alle 6 di pomeriggio, e la banda refolo che suona le canzoni triestine, anche in occasione dell'arrivo di altre navi non si sia fatto null'altro, concordo pienamente. Il problema comunque resta.

Avevamo un settore che tirava, l'abbiamo sacrificato per un altro che non portava nulla; ora non abbiamo nè l'uno, nè l'altro"

Oggi, 26 aprile Il Piccolo descrive una situazione che definire drammatica è essere gentili.

Trieste Terminal Passeggeri, che nel frattempo ha cambiato l'assetto societario ( il 60% è di Tami - Unicredit, Generali, Giuliana Bunkeraggi e Costa Crociere ed il resto è rimasto all'Autorità Portuale ) chiude il bilancio 2014 con 160mila euro di passivo.

24.389 imbarchi/sbarchi
19.847 transiti
_____________
44.236 totali

Possiamo aggiungere.

1. Dal bilancio dell'Autorità Portuale si apprende che i crocieristi ( le compagnie ) non pagano le tasse di sbarco/imbarco.
Sarebbe curioso sapere esattamente quanto un attracco lascia sul territorio in termini di imposte o pagamento di servizi?

2.I piani degli investimenti e delle assunzioni non sono stati rispettati.
- nessun esperto in congressuale è stato coinvolto, idem per le crociere.
Anzi, i preventivi per l'affitto delle sale - quando venivano inviati - erano redatti da chi palesemente non ha esperienza nel settore.

3. Gli obiettivi rispetto ai tre settori produttivi ( parcheggi, congressi e crociere ) neanche lontanamente avvicinati.

4. L'indotto del settore. Qui la fantasia ha sempre dominato. Bucci, anni fa, parlava di 25 milioni all'anno, il Piano Industriale attuale di 8-9 milioni.

Dati basati da stati confusionali davanti ad un pallottoliere in legno.
Aggiungiamo
- la dirigenza è sempre stata estranea ( usiamo questo termine...) ai 3 settori produttivi dell'azienda
- nessuno ha mai chiesto conto dei pessimi risultati ottenuti dalla società.
Che riguardano, ovviamente, tutta la città.

Lasciare in mano a questi il congressuale triestino è stata un'azione paragonabile ad un suicidio

- la "concorrenza" in casa tra TTP e Promo sul congressuale ha causato ulteriori danni
- la speranza è che se il debito dovesse venir ripagato dai soci, non venga utilizzato neanche 1 centesimo pubblico

Per chiudere ( qualche idea ) se TTP non fornisce le garanzie necessarie:

- venga revocata la concessione
- vengano assegnate a bando le gestioni dei parcheggi
- venga assegnata a bando gestione sale congressi a professionisti del settore
- venga creata agenzia che gestisca/organizzi settore congressuale
- il tutto senza personaggi privi di competenze, con piani industriali seri sotto lo stretto controllo dell'Autorità Portuale

Aris Prodani

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