giovedì 22 dicembre 2016

5° LEZIONE CORSO DI POLITICA : GOVERNO GENTILONI E LEGGE ELETTORALE

5° LEZIONE 

CORSO DI POLITICA 

FAQ TRIESTE


Prima di formulare domande o fornire spunti per la 5° lezione dobbiamo riconoscere al nostro esperto di aver centrato la previsione su quello che il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi avrebbe detto e proposto all’Assemblea nazionale del PD di domenica scorsa.

Perché era prevedibile la mossa di Matteo Renzi ? In base a quali considerazioni il nostro esperto ha formulato la previsione ? Provi a rispiegarci che cosa vuole fare adesso Renzi ? E anche perché lo fa ?

L'ex Presidente del Consiglio dei Ministri per il momento ancora Segretario nazionale del Pd ha svelato la sua caratterialità che nei momenti difficili emerge con chiarezza. 

Persa malamente la partita referendaria ha dato sfogo al suo risentimento per la sconfitta patita, prima cercando di dimostrare umiltà ma, subito dopo, riproponendo la sua prepotenza politica voglioso di vendetta. Ed è questa la ragione per la quale aveva preannunciato che avrebbe posto ai voti dell'assemblea plenaria la convocazione immediata del Congresso salvo poi, accortosi che forse non sarebbe stata accolta, ripiegare nel mantenere la sua celebrazione a data già predestinata e cioè all'autunno del 2017. 


Quindi, quando la paura di perdere tutto è alta e nella mente regna la confusione, accade che alla fine Renzi sceglie di arrivare a miti consigli procrastinando la resa dei conti. Il prossimo futuro lo vedrà molto impegnato a salvare se stesso accelerando al massimo l'approvazione della legge elettorale condizione indispensabile per chiamare il popolo alle urne.

Egli pensa che prima si vota e meglio è nella convinzione che così facendo potrà godere del consenso elettorale che ancora ha prima che si sciolga come la neve al sole. Poi, c'è l'aspetto legato alle sorti del Pd. È lampante che Renzi vorrebbe sbarazzarsi della minoranza dem perché e in questo modo trasformare il PD nel partito della nazione con annessi e connessi (Forza Italia e altri partituncoli di centro che si sciolgono in esso). Ma, quanto egli vuole non sarà facile da concretizzare considerato che la “minoranza dem” ritiene che il PD è la loro casa avendola costruita e che, semmai, dovrà essere Renzi fare le valige. Vedremo nel prossimo futuro quale sarà l'evoluzione di questa importante e delicata partita che non può prescindere dal sistema elettorale, maggioritario o proporzionale, che ne determinerà le sorti.

Sei d’accordo che uno degli indicatori che vanno letti alla domenica mattina solitamente è l’editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica ? Domenica scorsa l’editoriale di Scalfari sosteneva il governo fotocopia di Gentiloni e indicava la fine legislatura del 2018 come obiettivo.




Analoga lettura è stata data sui giornali del discorso del Presidente della Repubblica ai vertici dello Stato. 




NOSTRO FOTOMONTAGGIO
Un appoggio e un incoraggiamento a durare al governo Gentiloni ? Si è aperta una nuova prospettiva di durata per il governo Gentiloni ? E’ iniziato un confronto sotterraneo tra Renzi e Gentiloni ? Aiutaci a capire.

Sono convinto che il governo Gentiloni è stato varato affinché duri fino al 2018. Le ragioni sono diverse. La prima perché ci vuole un tempo congruo per approvare importanti provvedimenti oltre alla legge elettorale, che risolvano questioni rilevanti riguardanti il lavoro, la crisi del sistema bancario, lo sviluppo e l'innovazione senza le quali non ci sarebbe ripresa e crescita del Pil. La seconda, il governo Gentiloni sarà il primo avversario di Renzi anche se allo stato attuale il confronto con Renzi ci deve essere ma non certo in una posizione di subordinalità a quest'ultimo. Anzi! Il nuovo governo per stile ed equilibrio ha già dimostrato di essere sostanzialmente diverso dal precedente. Con Gentiloni a Palazzo Chigi è iniziata una nuova stagione che ha avvicendato quella dei “rottamatori” capaci di prepotenza e incapaci di concretezza nell'azione politica.

La terza questione che va posta e che ti invitiamo a svolgere con esempi e con particolare chiarezza è relativa alla legge elettorale. Quando i politici spiegano la necessità di riscrivere la legge elettorale si accusano a vicenda di volerla cambiare per vincere e qui l’opinione pubblica comincia a smarrire la strada tra le varie formule che vengono proposte e gli sbarramenti in percentuale, e il premio di maggioranza o di coalizione.
Onestamente si ha l’impressione che venga scritta la legge elettorale per far vincere l’uno o l’altro, e che a determinare il risultato più che i voti raccolti siano le nuove regole che una parte o l’altra riesce a far approvare.

Per valutare se una legge è buona o meno probabilmente i partiti prendono i risultati delle ultime elezioni svolte e provano a vedere che le vincerebbe con i vari progetti di legge di cui hanno sempre una vasta scelta.

Innanzitutto è necessario fare una premessa. L'Italicum che doveva essere la panacea di tutti i mali e che secondo Renzi sarebbe stata la migliore leggi elettorale del “mondo”, è invece incostituzionale per gran parte di essa. A breve la consulta ci farà conoscere le bocciature di parte di essa. Giova anche rammentare che Renzi aveva dichiarato quando era presidente del Consiglio che mai l'avrebbe cambiata tant'è che con un atteggiamento di grande arroganza politica, l'aveva approvata ponendo il voto di fiducia. Ora le forze politiche in Parlamento dovranno impegnarsi a scegliere il miglior sistema elettorale possibile che non può prescindere anche da valutazioni di convenienza come, tra l'altro, è stato dimostrato finora soprattutto con l'Italicum.

Ci dicono che prima il paese aveva due poli ( centrosinistra e centrodestra ) e serviva un sistema, ora che i poli sono tre ( quelli di prima più i cinque stelle ) serve un’altra legge.

Certo, oggi i poli sono tre, ma potrebbero diventare anche di più. Dipenderà da quanto accadrà all'interno dei partiti e dalla legge elettorale. Nei partiti ci sono forti conflittualità che, come accadrà nel Pd a seguito di scissione interna, potrebbero portare alla nascita di nuovi. E se la futura legge elettorale sceglierà il proporzionale è evidente che si darà nuova linfa alle coalizioni e ai partiti che lieviteranno.

Esiste caro esperto un modo di giudicare abbastanza bene e velocemente se un sistema elettorale è veramente rappresentativo del voto oppure le regole valgono più dei nostri voti ?

Ritengo che una legge elettorale è buona se è approvata da una larghissima maggioranza che coinvolga quasi tutte le forze politiche. Se ciò si avvera vuol dire che la legge è buona, diversamente produrrà effetti negativi. E sarà una legge buona se consentirà di garantire governabilità con un premio di maggioranza in favore delle coalizioni e che non escluda le opposizioni, agli elettori di scegliersi il loro rappresentante con il voto di preferenza e con un buon equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

Nella prima repubblica i voti degli elettori valevano molto perché c'erano leggi elettorali che davano facoltà di scegliersi il proprio rappresentante. Poi, nella seconda repubblica, ci è venuto meno. Quindi, se il Parlamento vorrà, ci potrà essere ancora una volta una legge elettorale che dia un giusto equilibrio tra rappresentatività e governabilità.



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