La scorsa settimana al
“solito” Magazzino 26 è stato presentato il libro fotografico “Guida storica
del Porto vecchio di Trieste” di Antonella Caroli già Segretario generale
dell’Autorità portuale di Trieste, direttore dell’Istituto di cultura marittima
e portuale della città, presidente della sezione di Trieste di Italia nostra.
Come spesso succede una
ciliegia tira l’altra e l’incontro pubblico di presentazione del libro si è
trasformato in una occasione per i relatori di fare il punto sul progetto di
riutilizzo del Porto vecchio a più di due anni dall’Emendamento Russo.
La parte del leone l’ha
svolta l’assessore Rossi ( deleghe al Bilancio e alla Cultura ) con un
intervento di una quarantina di minuti. Sottolineando il clima “costruttivo” e
privo di polemiche con l’amministrazione comunale precedente ed in articolare
con l’attuale guida della regione l’assessore ha svolto il tema ma forse nella
“sede sbagliata “ ?
A nostro avviso ci sono le
istituzioni dove si discute e si decide e poi ci sono le occasioni pubbliche di
presentazione di libri, film e convegni vari. Traslocare le comunicazioni
relative allo stato dei lavori o almeno dei progetti sul Porto vecchio dalle
istituzioni d una iniziativa editoriale anche se collegata per argomento ci
sembra alimentare una certa confusione.
Era settembre dell’anno
scorso quando si è svolta la conferenza stampa del sindaco Dipiazza e
dell’assessore Rossi sul Porto vecchio
dove è stato annunciato l’appuntamento sul lavoro svolto dall’Advisor entro una
o due settimane. Non si può lamentare l’assessore Rossi che siamo stati
insistenti ma l’inverno è quasi passato ed abbiamo appreso dalla stampa locale
che all’Advisor sono stati riconosciuti ulteriori 15.000 euro e un allungamento
dei tempi per completare il lavoro.
Nel frattempo sembra che la proprietà delle
aree sia passata al comune di Trieste. Non sembra più. La proprietà delle aree
passerà al Comune un pezzo alla volta perché ci sono adempimenti burocratici da
svolgere, che avevamo indicato nelle nostre DOMANDE SULLA MAGICA SDEMANIALIZZAZIONE, e spese da sostenere.
Ci chiediamo dove è stato
parcheggiato il milione di euro che il senatore Russo ha annunciato essere
pronto e disponibile per costituire una società che sostituisca il Comune nella
gestione delle aree ex- demaniali?
Chiudiamo per oggi il
cerchio delle nostre domande segnalandovi un documento puntuale di Italia
Nostra del 16 gennaio del 2017 in cui l’associazione rivendica i propri meriti
nello stanziamento dei 50 milioni di euro da parte del Ministero della Cultura.
Cosa c’è dietro alla
presentazione del libro fotografico ?
Il MASTERPLAN progettato da Italia Nostra
vale più o meno del Piano regolatore portuale redatto dall’allora sindaco
Dipiazza con Claudio Boniciolli alla presidenza dell’Autorità Portuale di
Trieste ? Siate certi che leggendo con attenzione l’ultimo comunicato di Italia
Nostra sull’argomento anche a voi sembreranno motivate queste nostre
perplessità e domande.
Si può immaginare che la
precedente amministrazione Cosolini abbia sottovalutato il ruolo
dell’intervento di Italia Nostra ?
Perché è stato necessario pagare un Advisor
come Ernst & Young se dal 2013 è disponibile un MASTERPLAN che riveste così
grande importanza nella ricostruzione di Italia Nostra ?
E per concludere possiamo chiederci che fine ha fatto l'assessore ai lavori pubblici e all'urbanistica ? La gestione dell'"affaire" Porto vecchio è competenza del Bilancio e della Cultura e non dei Lavori Pubblici ?
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