Tutte le dichiarazioni contengono la volontà di mettere assieme sicurezza, ambiente e lavoro ( in particolare area a caldo ) ma poi ognuno dei protagonisti riporta le sue posizioni o fa incontri " blindati" con il Vescovo, come sembra abbia fatto il cavalier Arvedi. Neanche il vescovo sembra riuscire in questa occasione a mettere assieme nello stesso incontro le varie forze portatrici di interessi.
PER CHI VUOLE APPROFONDIRE PROPONIAMO LE VARIE FONTI E CRONACHE SULLA VISITA DEL VESCOVO ALLA FERRIERA DI SERVOLA
IL PICCOLO TRIESTE -
Domenica 18 Giugno 2017
Crepaldi ha incontrato
Arvedi, sindacati,
lavoratori e poi in parrocchia i comitati
«Serve tornare a un
dialogo sereno fra le parti.
I problemi possono essere risolti»
Il vescovo visita la
Ferriera
«Basta con i toni
esasperati»
di Gianpaolo Sarti
Ha invocato il ritorno a
un dialogo «sereno, fecondo e pacato, al di fuori degli interessi politici»,
l'arcivescovo Giampaolo Crepaldi, ieri in Ferriera. Perché, ne è certo, «il
clima attorno a questa straordinaria realtà produttiva è esasperato e non trovo
le ragioni di questi toni».
È stata una lunga mattinata quella del presule in
fabbrica.
A tratti leggera, con il sorriso, come quando ha scherzosamente
scambiato il suo zucchetto con l'elmetto di un operaio. Il vescovo sta
compiendo una visita pastorale nella parrocchia di Servola e non ha voluto
tralasciare lo stabilimento di Siderurgica Triestina. Tanto più in questo
periodo in cui lo scontro tra proprietà, il Comune e il fronte delle
associazioni anti-Ferriera, non dà segnali di distensione. Crepaldi si è
intrattenuto con il cavalier Giovanni Arvedi, ha parlato con i sindacati, ha
stretto mani, è salito sugli impianti e, subito dopo in parrocchia, ha
incontrato pure i comitati. Ma prima ha impartito la benedizione.
Lo ha fatto
nell'enorme capannone del laminatoio in una veloce cerimonia davanti a un
gruppo di dipendenti con le loro famiglie e lo stesso Arvedi. Parole non di
circostanza, è apparso subito evidente, né le sue né quelle dei presenti. «La
Chiesa triestina non è fuori dai cancelli, la sentiamo vicina», ha detto a nome
dei colleghi il responsabile della produzione del laminatoio, Manuel Antonaz,
offrendo in dono al vescovo un crocefisso in ghisa. «Lo metterò sul mio tavolo
- ha risposto Crepaldi - e state sicuri che sì, la Chiesa è dentro a questi
cancelli. Io ogni giorno vi ricordo nella mia preghiera.
Molti problemi - ha
osservato ancora - possono essere risolti nel rispetto della salute e del
lavoro. Io mi impegno fortemente su questa strada».
Il presule, accompagnato
dal parroco di Servola, don Carlo Gamberoni, e da don Andrea Mosca, è stato
accolto nello stabilimento da Arvedi. «La dignità dell'uomo, non come essere
antropomorfo, ma come persona - ha suggerito il numero uno del gruppo durante
il colloquio - sta prima di tutto nel lavoro». Crepaldi ha offerto
all'imprenditore la propria intercessione «affinché si smorzino i toni accesi e
il clima fra gli interlocutori ritorni sereno», rende noto un comunicato di
Siderurgica Triestina.
Di qui il messaggio, rivolto alla popolazione e alla
classe politica. «Il vescovo auspica un clima di dialogo sereno, fecondo e
pacato - ha ripetuto Crepaldi - perché è in questa maniera che si può combinare
insieme due esigenze che oggi sembrano in conflitto: la salvaguardia del
diritto al lavoro e la salvaguardia della salute. Arvedi lo crede fermamente.
Certo, miracoli neanche lui li fa e neanche io. Però piano piano si può
costruire qualcosa di buono». «Vedo - ha rilevato - soprattutto dal fronte
sindacale una maturità che mi ha molto colpito. Purtroppo il clima è
esasperato, questo è il punto. Non so chi abbia interesse a esasperarlo. Però
credo, lo dico come vescovo e come Chiesa, che la strada del dialogo dinnanzi a
problemi seri e oggettivi sia l'unica».
Concetti sottolineati, poco prima,
proprio dinnanzi ai sindacati. «Dietro di voi ci sono famiglie, figli, c'è la
vita. I processi avviati in Ferriera sono importanti, c'è stato un cambiamento.
La Ferriera ha la mia fiducia».
I rappresentanti di Uilm, Fiom-Cgil, Failms,
Fim-Cisl, hanno espresso soddisfazione per il ruolo che la Diocesi intende
giocare nel ricostruire il ponte del dialogo tra le diverse parti. «Il vescovo
può sensibilizzare la città sul diritto al lavoro e alla salute - ha suggerito
Franco Palman (Uilm) -, può far capire alla popolazione che le due cose sono
sulla stessa strada».
LA VERSIONE DIFFERENTE DI TRIESTE PRIMA
Ferriera, Crepaldi da
Arvedi:
«Lo stabilimento non è più compatibile con Servola»
«Il vescovo Giampaolo
Crepladi è stato molto attento nell'ascoltare le nostre posizioni e
dichiarazioni, ma quello che è più importante è stata la sua presa di posizione
sulla ferriera di Servola: ha dichiarato infatti che secondo lui l'area a caldo
dello stabilimento siderurgico non è più compatibile con la città».
Una notizia quella che
comunicano il Comitato 5 Dicembre, le associazioni ambientaliste No Smog e
Fareambiente e un delegato degli ex lavoratori Lucchini, dopo l'incontro con il
vescovo di Trieste che in mattinata aveva visitato la ferriera, incontrando i
sindacati oltre al cavaliere Arvedi: «Proprio dall'incontro con Arvedi è venuta
fuori un'altra notizia importante: stando a quando ci ha detto Crepaldi, nel
momento in cui ha esposto le sue "perlpessità" al cavaliere in merito
all'area a caldo, quest'ultimo avrebbe espresso la consapevolezza e volontà di
chiuderla, ma è solo questione di tempi».
«Sarebbe un cambio di
direzione importante da parte della proprietà che fino a qualche tempo fa dichiarava
invece che l'area a caldo fosse fondamentale per il processo produttivo»,
continuano comitato e associazioni: «Non possiamo essere certi delle parole di
Arvedi, ma contiamo su quelle del vescovo».
«Una parola chiave di oggi
è stata "mediazione" - concludono i cittadini -, quella che
principalmente la Regione deve mettere in campo per occupare gli operai che
perderebbero il posto».
Provate a vedere se questi due video realizzati da TELE4 possono aiutarvi a capire veramente cosa si sono detti il vescovo con Arvedi , con i sindacati e con i comitati.
ma trieste prima e tele4 da chi sono gestite?
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