Ferriera. Riassumendo.
» Inviato da Valmaura il 16
August, 2017 alle 12:40 pm
Stabilimento.
Appare pacifico, anche ad
occhio nudo, l’emergenza dell’Altoforno che continua a perdere oltre centomila
metri cubi di gas, letale anche se respirato all’aperto, al giorno.
Lo stato dei
Depolverizzatori di Altoforno, Agglomerato e Cokeria è semplicemente comatoso.
Così dicasi per la normale
manutenzione. Piazzali e strade coperte da un tappeto di polveri come i nastri
trasportatori all’Altoforno. Sono queste le principali cause del sollevamento
di nubi polverose ad ogni “neverin”. Gestione delle centraline elettriche in
presenza di temporali assolutamente deficitaria come dimostrano le pericolose
fumate “colorate” dal camino dell’impianto di agglomerazione e lo spegnimento
della Cokeria con l’accensione delle torce d’emergenza.
Un impianto, il laminatoio,
che per vetustà, eppure è appena installato, e mancanza di pezzi, come ammesso
dalla stessa proprietà, funziona a scartamento assai ridotto.
Mancata copertura del parco
del Coke, unico tra gli altri che è fonte di inquinamento.
Comune.
Appare acclarato che in
quasi 15 mesi questo Sindaco, con Polli e Giunta al seguito, ha fatto tutto
quello che doveva fare per non chiudere l’area a caldo, nonostante che le
ragioni urgenti per una ordinanza di fermo impianti a tutela della salute
pubblica ci fossero tutte. Ha girato attorno al problema con gran dispendio di
parole, dopo le promesse non mantenute dei “100 giorni” oramai nel
dimenticatoio, e di atti assolutamente roboanti quanto inutili, e molti pure
imprecisi. Si direbbe quasi che lui ed Arvedi procedano su di una strada
parallela che ha il comune obbiettivo di prendere-perdere tempo lasciando le
cose sostanzialmente inalterate.
Arpa.
Ha ampiamente dimostrato la
sua inadeguatezza nel controllare la situazione. Vuoi per scarsissima
conoscenza, come da lei stessa ammessa, degli impianti e del ciclo produttivo
in Ferriera. Vuoi per la tempistica dei suoi interventi, sempre a cose fatte,
sempre dopo e mai prima. Meritandosi pienamente l’appellativo di “Arpa del
giorno dopo”. La sua credibilità nel comune sentire dei triestini è sotto zero,
con grave nocumento dell’immagine dell’amministrazione regionale.
AIA.
Un’Aia viziata di nullità,
come da immediata denuncia alla Procura del Circolo Miani, per le modalità di
convocazione e svolgimento della Conferenza dei Servizi regionale che l’ha
rilasciata. In realtà nelle poche prescrizioni veramente efficaci continua ad
essere disapplicata. Originale l’elevazione del limite di legge per le polveri
sottili europeo ed italiano a 70, contro i 50 giornalieri, per la centralina mezzo
mobile di via San Lorenzo in Selva. Da notare che la Comunità Europea ha
indicato in 35 il valore limite oltre il quale si verifica un sicuro grave
danno alla salute. Della serie: se non riesco a far rispettare la legge cambio
le norme, come in passato fatto per il limite di legge per le diossine del
Camino 5 dell’Agglomerato, elevato da 1 a 4, con una emissione oraria di
230.000 metri cubi.
Regione.
Si è impiccata mani e piedi
alla scelta Arvedi escludendo qualsiasi altra ipotesi per la riconversione dell’area
oggi in realtà approvata dall’Autorità Portuale.
Continua a difendere a spada
tratta l’indifendibile, leggi Arpa, dopo il grave infortunio ancora irrisolto
di Agapito, il direttore del Servizio autorizzazioni dell’assessorato
all’Ambiente, quello che dichiarò a Fogar e Pezzetta, alla presenza
dell’Assessore Sara Vito, di “aver ricevuto l’ordine dalla politica (?) di
rilasciare l’AIA alla Ferriera a prescindere da qualsiasi considerazione
tecnica”, parole testuali, in attesa sempre di verifica dalla Procura dopo la
tempestiva e documentata denuncia del Circolo Miani.
Ha emesso tre mesi fa
l’unico atto veramente efficace per avviare il percorso chiusura dell’area a
caldo, una diffida su Cokeria ed Altoforno, che se applicata correttamente e
rigorosamente incide pesantemente sui conti di Acciaierie Arvedi. La domanda
però è: sarà applicata? Visto che a fare i controlli è l’Arpa.
Sindacati.
Meglio non parlarne così
come per la Confindustria.
Stampa e TiVù.
Idem come sopra.
Attentissimi a fiancheggiare partiti, sindacati, amministrazioni e gli
interessi di Arvedi.
Comitati del Sindaco.
Basta la parola, appunto.
NOTA DI FAQTRIESTE :
Citiamo questo intervento di Maurizio Fogar che segue da più di vent'anni la vicenda della Ferriera di Servola ed è sicuramente un "esperto" dell'argomento e delle sue implicazioni politiche e amministrative. Abbiamo trovato interessante questo riassunto con le valutazioni soggetto per soggetto che sicuramente Fogar può illustrare voce per voce con anedotti, esempi e argomentazioni tratte dalla sua lunga esperienza sul tema Ferriera.
Noi di FAQTRIESTE ripartiremo da questo elenco chiedendoci semplicemente perchè in vent'anni di mobilitazioni, denunce, cambi di proprietà, crisi e progettazioni nuove ci si ritrova sempre TUTTI al punto di partenza con il problema irrisolto. TUTTI i soggetti coinvolti non hanno risultati da portare e anche se si ritrovano divisi di fronte al problema si può dire che sono tutti UNITI nel fallimento e nel non aver trovato una soluzione ?
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