Ha successivamente preso la parola l’ingegner Ronald
Kuchler, a lungo responsabile della manutenzione della linea. «Il tram di
Opicina – ha affermato – sta a Trieste come la Torre Eiffel sta a Parigi,
perché ne è un simbolo unico. Il misto fra funicolare e linea tranviaria
costituisce un unicum. Dal 1902, anno in cui fu inaugurata la linea – ha
ricordato l’ingegnere – e fino agli anni ’50, tutto andò liscio e tranquillo.
Il tram fu anche esempio per altre linee simili, che furono installate in vari
punti d’Europa. Nel 1976 si fece un primo intervento di ammodernamento, seguito
da un altro nel 2006. Ma dall’incidente del 2016 è stata bloccata la
possibilità di una ripresa della linea.
Non capiamo perché – ha sostenuto
Kuchler –, una volta risolti e superati i problemi tecnici, il sistema sia
ancora chiuso.
Il tram va invece inserito nel piano di trasporto pubblico della
città – ha concluso – al pari delle altre linee degli autobus.
Non
dimentichiamo che quando andiamo a Venezia e saliamo su un traghetto paghiamo molto
caro il trasporto».
fonte IL PICCOLO
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