venerdì 16 marzo 2018

MIRO CERAR E' STORIA, IL SECONDO BINARIO RESTA FONTE FINANCE.SI



Miro Cerar è storia, il secondo binario resta



La Corte Suprema ha deciso. E’ necessario un nuovo referendum sul secondo binario. Dopo la decisione della Corte Suprema è chiaro che il vincitore è Vili Kovačič, il maggiore perdente invece Miro Cerar, che questa sera ha dato le dimissioni. Ad essere sconfitti sono anche i costruttori, poiché l’affare da  un miliardo di Euro è appeso ad un filo.


Il Governo ha definito il secondo binario come un progetto chiave per lo sviluppo ed uno dei progetti maggiori. Il nuovo colpo assestato al progetto sul secondo binario è stato definito da Cerar come “la goccia che fa traboccare il vaso”. Alla conferenza stampa di ieri Cerar ha effettivamente detto che le decisioni dei tribunali vanno rispettate, tuttavia ha alluso al dubbio sul lavoro dei tribunali, in quanto il Tribunale avrebbe emesso la sentenza tre ore dopo la sua testimonianza.

Cosa ha indotto Cerar alle dimissioni
Su cosa decideva infine la Corte Suprema? Semplificando: sul fatto, se il Governo di Miro Cerar ha usato in maniera onesta i denari dei contribuenti ed aveva informato in maniera corretta i cittadini su vantaggi e pecche del secondo binario. Decidevano anche sulla questione se un diverso comportamento del Governo avrebbe potuto influire sull’esito del referendum sul secondo binario, nel quale le persone hanno propeso per la costruzione (dello stesso).

La Corte Suprema: una campagna inammissibilmente unilaterale
Il Giudice supremo Erik Kerševan, nella motivazione della Sentenza sulla invalidazione dell’esito del referendum sulla legge sul secondo binario ha detto, che la “campagna referendaria del Governo è stata inammissibilmente unilaterale”, in quanto “nella medesima sono state enfatizzati solo gli effetti positivi della conferma della legge sul secondo binario e quelli negativi, che sarebbero derivati dal rigetto della legge, ma non anche i possibili rischi che comporta la conferma”. Già la Corte costituzionale, dice Kerševan, ha nel frattempo rilevato che il Governo deve informare l’opinione pubblica in maniera realistica, completa e trasparente, e solo in tale modo può utilizzare il denaro del bilancio (statale).
Per la Corte Suprema è di importanza decisiva, “che la citata legge deve, senza riguardo agli ulteriori costi del referendum ed alle possibili altre conseguenze, essere confermata o rigettata con referendum, sulla cui correttezza e sul cui esito non ci deve essere alcun ragionevole dubbio.”

Il Governo ha usato il vostro denaro anche per “fake news” su novemila posti di lavoro
Uno dei messaggi di questa campagna che la Corte Suprema ha definito come inammissibilmente unilaterali, è anche quello sui novemila posti di lavoro che saranno creati dal secondo binario. Quando abbiamo chiesto loro come hanno effettuato tale calcolo, abbiamo ricevuto una risposta sorprendente. “L’Organizzazione internazionale 'International Global Organization' (avevano in mente la International Labour Organization, op. a.) nello studio “Investment in infrastructure – an efective tool to create decent jobs” dell’anno 2010 cita, che 1 miliardo di dollari americani in grandi progetti infrastrutturali in paesi sviluppati crea direttamente o indirettamente 28.000 posti di lavoro./…/. Nel caso del progetto sul secondo binario, abbiamo valutato in maniera molto conservativa, che l’effetto sulla crescita dell’occupazione raggiungerà un terzo dell’effetto citato  nello studio sopra menzionato.” Detta in parole semplici: hanno trovato uno studio che faceva al caso loro, diviso il risultato per 3, e facendo ciò, hanno anche più volte citato erratamente l’organizzazione che ha redatto lo studio.

Il vincitore Vili Kovačič


A Vili Kovačič può venire il sorriso. Ha vinto in tribunale ed ha tolto lo scalpo al Presidente del Governo.

Il vincitore indiscusso – così è per ora, fino al nuovo referendum – è l’economista ed attivista (Noi contribuenti non molliamo) Vili Kovačič. Le argomentazioni, che si tratta di un progetto molto costoso sono state ignorate, il Parlamento ha approvato la legge sulla costruzione del secondo binario e l’unica possibilità per fermare il progetto era il referendum. Ha iniziato a raccogliere le firme, e quando sembrava che non ce la farà a raccoglierle, il partito SDS ha assicurato il principale aiuto logistico. Durante la campagna le posizioni del Governo sono state rappresentate in maniera spiccatamente unilaterale, per questo motivo la Suprema Corte ha deciso, che il referendum va eseguito nuovamente.
Vili Kovačič può capitalizzare la vittoria alle prossime elezioni, infatti parteciperà alle elezioni con il partito (Noi contribuenti non molliamo). Se ciò sarà sufficiente per una possibile entrata in Parlamento, si vedrà.

Cosa significa la decisione per il secondo binario
La decisione della Corte Suprema di per sé per il progetto non ha alcun significato, il referendum andrà ripetuto. Finora è chiaro, che per la preparazione del progetto ci sono stati 60 milioni di Euro di costi cui andranno aggiunti i costi per la ripetizione del referendum. Il progetto è stato stimato in un miliardo di Euro, mentre la storia dei progetti megalomani ha fatto vedere che questi normalmente diventano più costosi. Se fermeremmo il progetto – ora c’è ancora tempo – i contribuenti potrebbero anche essere tra i vincitori.
Luka Koper e Ferrovie dello Stato slovene sono giocatori secondari in questa storia. L’infrastruttura rappresenta la gola stretta per  lo sviluppo di Luka Koper, ma per superare questo problema sono a disposizione soluzioni più economiche.

Abbiamo proprio bisogno del secondo binario?
Su questo le opinioni sono piuttosto contrastanti. Il Ministro delle Infrastrutture Peter Gašperšič, prima di diventare Ministro, affermava che non abbiamo bisogno del secondo binario per almeno altri 30 anni. Quando è diventato Ministro, ha cambiato idea. Gli imprenditori hanno appoggiato la costruzione del secondo binario. La posizione del Finance è che abbiamo bisogno del secondo binario, ma non ad un costo così elevato.

Quanto costerebbe la costruzione del secondo binario?
La costruzione, se questa avrà mai luogo, dovrebbe costare vicino al miliardo di Euro, e questa è anche una delle ragioni per l’opposizione di molti al progetto. La struttura finanziaria per ora consiste in: 200 milioni di Euro di capitale iniziale è messo a disposizione dal Ministero per le Finanze, 200 milioni di Euro saranno prevedibilmente garantiti dai partner ungheresi, circa 250 milioni dovremmo ottenerli in contributi europei a fondo perduto, di cui sono già approvati 234 milioni, il rimanente, circa 300 milioni dovremmo riceverli in forma di prestiti dalla BEI con la garanzia del cosiddetto fondo Juncker.

La costruzione del secondo binario conviene?
Il Forum internazionale dei trasporti presso l’OECD in uno studio del 2015 ha definito il progetto come un rischio troppo grande per la Slovenia ed i contribuenti. Nello studio hanno scritto, che vi è una probabilità molto elevata che, stante il traffico attuale, allo Stato l’investimento non può essere ricompensato.

Che il secondo binario non convenga è stato accertato anche dall’analisi della Società PNZ nella quale hanno scritto: “Gli esiti dell’analisi economica indicano che l’investimento in questione su scala dell’Europa centrale, nell’arco di 30 anni, non trova giustificazione economica. L’attuale valore economico netto dell’investimento è negativo. I benefici diretti ed indiretti, anche a livello dell’Europa centrale in un lasso temporale di 30 anni, non sono tali da giustificare l’investimento, i vantaggi a livello della Slovenia sono ancora notevolmente inferiori, perciò a tale livello l’investimento è ancor meno economicamente giustificato.”


Pubblicato 14.03.2018  ore 18:00  vai all'articolo originale

integrato: 14.03.2018  ore 22:55        Janez Tomažič , Rok Pikon , Andreja Rednak

1 commento:

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