giovedì 24 settembre 2015

SILENZIO PARLA ARVEDI

Lunedì 21 settembre nell'incontro con i dipendenti dello stabilimento siderurgico triestino il cav. Arvedi avrebbe definito il cronoprogramma degli interventi e delle verifiche per quanto riguarda la Ferriera di Servola e in particolare l'area a caldo.



Riassumendo le informazioni raccolte siamo venuti a sapere assieme ai tanti che seguono la vicenda Ferriera che:
  1. i lavori della cappa aspirante sulla cokeria si concluderanno entro dicembre 2015
  2. che servono almeno tre mesi per monitorare i risultati degli interventi effettuati
  3. quindi una decisione sull'area a caldo non potrà essere presa prima di aprile 2016
  4. sarà necessario un aumento della capacità produttiva di ghisa
Al momento di pubblicare questo post non abbiamo registrato reazioni a queste affermazioni del cav. Arvedi. 

Nella nostra agenda di appunti sulla vicenda Ferriera abbiamo scritto che entro dicembre
2015 scade il riconoscimento SEESEU tipo C. per lo scambio gas - energia tra Siderurgica Triestina e la centrale Elettra.

Che entro il 31 ottobre il cav. Arvedi prenderà una decisione sull'acquisto o meno della centrale Elettra, e che questa decisione potrebbe essere legata alla capacità della politica di ottenere in qualche modo il riconoscimento SEESEU di tipo A.
Questa è una partita importante che determinerà probabilmente la decisione sul mantenimento dell'area a caldo più della valutazione dell'impatto ambientale.

Affermiamo questo perchè nel caso di un mancato risultato sul fronte ambientale si possono proporre ulteriori interventi per rimandare la decisione.  Se viene venduta ad una industria inglese la turbina della centrale e Arvedi rinuncia alla fine di ottobre al suo diritto di prelazione sull'acquisto della centrale di cogenerazione il futuro della area a caldo sarebbe notevolmente compromesso vista l'esigenza di contenere i costi energetici per un prodotto di poco valore aggiunto come i panetti di ghisa.

Il cav. Arvedi ha le idee molto chiare e le sue dichiarazioni al momento non sono state messe in discussione pubblicamente.

Da parte nostra possiamo solo inoltrare alcune domande a nostro parere pertinenti in questa fase :


In questo contesto ci chiediamo quali saranno i tempi e i modi della decisione sulla concessione dell'AIA e della VIA che restano ancora in sospeso. 

- Se la verifica sull'area a caldo viene posta ad aprile anche l'AIA slitta nel tempo ?

- E nel frattempo come si regolano le istituzioni nel caso di possibili sforamenti

- Sarebbe possibile che l'AA venga concessa sulla "parola" di Siderurgica Triestina e non dopo una puntuale verifica dell'impatto ambientale dopo gli interventi programmati ?

Giusto per aggiungere un po' di pepe polemico a questo nostro intervento vi rimandiamo ad una cronaca de IL PICCOLO nella quale Roberto Cosolini affermava perentoriamente:

«Con Sel dobbiamo vederci in separata sede perché nessuno può 

dire in giro che il sindaco è Arvedi».








1 commento:

  1. La storia continua. Lucchini come pregiudiziale per rilevare lo stabilimento siderurgico chiedeva la centrale di produzione elettrica, Arvedi non lo chiarisce ma sembra che la pregiudiziale sia la concessione per il laminatoio e , curiosamente , non si trova nessuna dichiarazione sulla attività portuale.
    Le istituzioni locali hanno dato il via libera a Lucchini per la centrale elettrica motivando che era necessaria per "limitare" le emissioni diffuse denunciate dalle associazioni ambientali e dei cittadini mentre sul via libera al laminatoio , ad oggi , non si pronunciano.
    Dopo anni si è saputo che la pregiudiziale di Lucchini era economica e riguardava il CIP6 dal quale si ricavavano alcune decine di milioni di euro quella di Arvedi lo scopriremo.
    L'occupazione prima di Lucchini era di oltre 700 dipendenti mentre quella prevista da Arvedi oscilla dai 400 agli 800, nel secondo caso se si mantiene l'area a caldo sulla quale l'imprenditore , quando ha rilevato lo stabilimento - fonte articolo del quotidiano il Piccolo - ha espresso che potrebbe farne a meno ( produce troppa energia mentre allo stabilimento ne serve meno ).
    Uscito Lucchini e poi Severstal l'occupazione dello stabilimento , se ricordo bene , è di circa 400 dipendenti uguale ha quanto previsto da Arvedi senza l'area a caldo.
    Ora la domanda è : se con Lucchini i dipendenti sono rimasti quelli storici a cui si sono aggiunte nuove assunzione con Arvedi senza l'area caldo i dipendenti sono quelli attuali riconvertiti alla produzione del laminatoio o l'imprenditore ne assumerà nuovi e perché no , giovani, con conseguente riduzione del costo del lavoro e libertà di licenziare applicando la riforma Renzi sul mercato del lavoro ?
    Penso che alle domande fatte si potrebbe aggiungere questa.

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