giovedì 22 gennaio 2015

CESSIONE QUOTE ADRIAFER - INTERROGAZIONE PRODANI M5S

Prodani (M5S): «Governo valuti l’opportunità di questa operazione»

«È opportuno cedere le quote di Adriafer Srl, società, quella controllata al 100 per cento dall’Autorità portuale di Trieste, che garantisce un servizio strategico fondamentale come la movimentazione ferroviaria all’interno del Porto di Trieste?»
A chiederlo è il deputato triestino Aris Prodani che sull’argomento ha depositato una interrogazione al ministero dei Trasporti.

«Privatizzare questo servizio non appare sensato né giustificabile da motivazioni economiche,
in confronto con l’importanza delle funzioni svolte attualmente da Adriafer - aggiunge il segretario della Commissione Attività produttive della Camera -. Anche perché, in termini di fatturato, la società continua a ottenere risultati molto positivi».

«A questo punto - spiega Prodani - il governo dovrebbe chiarire se la cessione delle quote di Adriafer non prefiguri una violazione degli accordi internazionali firmati dall’Italia, come evidenziato nell’“Atto di intervento” presentato da alcuni lavoratori dell’azienda con il quale contestano l’iter di vendita predisposto dall'Autorità Portuale. La cessione potrebbe, infatti, rappresentare una violazione di almeno due articoli dell’Allegato VIII al Trattato di Pace che - conclude - rappresenta la fonte giuridica principale della disciplina del Porto Franco».

Interrogazione a risposta in commissione
Presentata da Aris Prodani

— Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze.

— Per sapere

– premesso che:

Il 31 dicembre 2014 è stato pubblicato, da parte dell’Autorità Portuale di Trieste (APT), un avviso esplorativo per manifestazione d’interesse a partecipare alla procedura di gara preordinata alla cessione di quote del capitale sociale della società Adriafer S.r.l. con socio unico, di proprietà al 100 per cento delle medesima APT;

nelle premesse del suddetto avviso, l’APT intende svolgere un’indagine di mercato volta ad appurare se esistano operatori economici interessati ad acquisire in tutto o in parte - in percentuale comunque pari o superiore al 51 per cento - la propria partecipazione nella società Adriafer S.r.l., onde invitare se del caso  gli operatori manifestanti interesse a presentare offerta per la cessione della partecipazione medesima;

la società Adriafer S.r.l. svolge, in forza di atto formale di concessione n. 1834/2004 di durata quindicennale, il servizio di interesse generale di manovra ferroviaria dei carri in arrivo e in partenza da e per lo scalo di consegna/ricevimento del vettore ferroviario, nell'ambito del Punto Franco Nuovo e Punto Franco Vecchio del Porto di Trieste, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera c), della Legge 28 gennaio 1994 n. 84 e del D.M. 4 aprile 1996. La medesima realtà è altresì titolare della convezione n. 1835/2005, di durata quindicennale, per l'utilizzo degli impianti ferroviari e delle licenze n. 762/2013 (di durata quadriennale) e n. 405/2014 (di durata annuale) per l’utilizzo di beni demaniali, ai sensi degli artt. 36 e ss. del Codice della Navigazione e artt. 8 e ss. del Regolamento di attuazione del predetto Codice;

i Punti Franchi del Porto di Trieste sono assoggettati ad un particolare regime giuridico, disciplinato dagli artt. da 1 a 20 dell’Allegato VIII al Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, reso esecutivo con decreto legislativo del Capo provvisorio  dello  Stato  28  novembre  1947,  n. 1430,  ratificato  con  legge  25 novembre  1952,  n.  3054,  dal  Memorandum  di Londra  del  5  ottobre  1954,  dal  decreto  del Commissario  generale  del  Governo  per  il  Territorio  di  Trieste  n.  29/1955  e  n.  53 del 23 dicembre 1959 e, per quanto non in contrasto con le disposizioni sopra citate, dal D.M.  20.12.1925 n. 1693;

il superamento del Memorandum di Londra da parte del Trattato di Osimo del 1975 in merito ai rapporti tra l’Italia e l’allora Jugoslavia, non ha modificato quanto in precedenza stabilito dal Memorandum stesso in relazione al Porto Franco di Trieste, mantenendo impregiudicati i precisi impegni dello Stato italiano;

  • lo stesso sito internet dell’APT specifica “Negli artt. 1-20 dell’Allegato VIII al Trattato di Pace sono contenuti i principi fondamentali della disciplina del Porto Franco, i parametri generali di riferimento per lo Stato italiano, competente a darvi attuazione con propri atti”;


  • istituendo le Autorità portuali ed individuandone le relative competenze, la legge 84 del 1994, all’articolo 6, comma 12, cita testualmente: “È fatta salva la disciplina vigente per i punti franchi compresi nella zona del porto franco di Trieste. Il Ministro dei trasporti e della navigazione, sentita l’autorità portuale di Trieste, con proprio decreto stabilisce l’organizzazione amministrativa per la gestione di detti punti franchi”;


  •  a oltre 20 anni dall’entrata in vigore dalla suddetta legge, le norme speciali per il Porto di Trieste all'interno della legislazione portuale attendono ancora la propria attuazione;


  • la prospettata procedura di vendita della società Adriafer S.r.l. potrebbe rappresentare una violazione dell’art. 9, comma 2, dell’Allegato VIII al Trattato di Pace (“Il Direttore del Porto Libero fissa tutti i prezzi per l’uso delle strutture e dei servizi del Porto” ) e dell’art 10 (“Nel fissare e riscuotere, nel Porto Libero, le tasse portuali e altri oneri di cui l’Articolo 9, così come nella fornitura dei servizi e delle strutture del Porto Libero, […]”);


  • appare ravvisabile come riguardo alla figura del Direttore del Porto Libero - citato nell’Allegato VIII  al Trattato di Pace - si debba far riferimento all’Autorità Portuale in qualità di soggetto giuridico subentrato all’Ente Autonomo del Porto di Trieste che a sua volta sostituì l’Azienda Portuale dei Magazzini Generali di Trieste proprio al fine di provvedere alla gestione, fra l’altro, dei Punti Franchi del Porto di Trieste

  • la privatizzazione di un servizio strategico fondamentale quale è quello della movimentazione ferroviaria all’interno del Porto di Trieste non risulta opportuna, né giustificabile da motivazioni economiche, in confronto con l’importanza delle funzioni svolte attualmente dalla società Adriafer S.r.l. -:


  •  se i ministri interrogati siano al corrente della procedura di vendita promossa dall'Autorità Portuale di Trieste in relazione alla società Adriafer S.r.l;



  • come si valuti la procedura di vendita in relazione all’impegno assunto dal Governo italiano in merito all’amministrazione del Porto Franco di Trieste con gli accordi internazionali sottoscritti.

NOTA DI FAQTrieste

Il disegno di legge sulla concorrenza, di cui riportiamo i contenuti in un post precedente, prescrive l'uscita delle Autorità Portuali da tutte le società partecipate e la cessione delle quote entro la fine dell'anno 2015.
Ricadute sulle scelte locali garantite ma il silenzio continua....

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