venerdì 15 aprile 2016

NUOVAMENTE PRIMI IN ITALIA NELLA CLASSIFICA DEI PORTI ?

Ci riferiamo al comunicato stampa del commissario D'Agostino sui risultati del traffico merci del porto di Trieste nel primo trimestre 2016. 


Come al solito consigliamo di leggere l'articolo e di non fermarsi al titolo. Anche in questo caso IL PICCOLO perde il pelo ma non il vizio ( non potrebbe fare diversamente ) ma almeno nel testo dell'articolo precisa la "stranezza" di queste classifiche. 

 " D’Agostino ha voluto anche specificare che «il trend è supportato da tutti i settori con il peso dei prodotti petroliferi in calo dal 78 al 72% rispetto al dato generale e ciò grazie alla crescita di altre attività». Sottolineatura opportuna dal momento che da più parti si fa riferimento al fatto che la leadership triestina è in qualche modo “drogata” dalla forte componente petrolifera che lascia poco valore aggiunto sul territorio. "

da IL PICCOLO di oggi 15 aprile

A questo argomento avevamo già dedicato un crediamo esaustivo post nel 2014 che vi riproponiamo





3 commenti:

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  3. Performance reali o taroccate ?

    La Portualità Triestina dovrebbe avere il coraggio/l'umiltà di non voler più sfruttare impropriamente come avveniva spesso in passato le tanto decantate "strabilianti performance del nostro Scalo" relative alle merci che complessivamente venivano annualmente movimentate nelle nostre banchine "sbandierandole come vanto delle nostre grandi capacità e potenzialità".

    Analizzando seriamente/razionalmente i dati statistici del 2015 e le previsioni per il 2016, credo che le nostre citate strabilianti performance risulterebbero purtroppo alquanto modeste e notevolmente ridimensionate, se dai valori ufficiali delle merci complessivamente movimentate andiamo a togliere i milioni di tonnellate del petrolio della SIOT, le Rinfuse della ferriera di Servola, ed i Traffici Ro/Ro relativi alle cosiddette Autostrade del Mare, tutti Traffici pur sempre importanti anche se modesti portatori di valore aggiunto soprattutto in merito al scarso numero di avviamenti al lavoro che producono (mentre il redditizio Comparto delle Merci Convenzionali è pressoché scomparso), ma che comunque di fatto detti traffici nulla hanno realmente a che fare ne con le capacità manageriali degli Amministratori dello Scalo e neppure in termini di potenzialità e competitività del nostro ormai datato assetto infrastrutturale ed attrezzamento nei confronti dei nostri antagonisti vicini/lontani.
    Nb. Attuale datato assetto infrastrutturale che era stato congeniato per assecondare quelle che ereno le molto diverse esigenze della Portualità del secolo scorso.

    Potenzialità che purtroppo sono state per lungo tempo inibite da alcune mancate scelte del passato, sopratutto in fatto di possibile recupero di ampi spazi al mare,per creare nuove banchine e piazzali e poter quindi sfruttare adeguatamente i tanto decantati 18 m dei nostri profondi fondali naturali. La mancata pianificazione e realizzazione delle opere delle quali il nostro Scalo avrebbe avuto assoluto bisogno per eliminare almeno in parte il degrado e quella patina museale che alleggia su buona parte dei nostri litorali, a creato di fatto una situazione in cui non ci sono le condizioni ideali per poter affrontare senza affanni le difficili sfide della Portualità del terzo millennio e quindi sfruttare a dovere le notevoli opulente opportunità che il Corridoio Baltico Adriatico sarebbe certamente invece in grado di offrire.

    Brunello Zanitti Giuliano
    Ulteriori approfondimenti ed immagini sulla Portualità si possono trovare sul mio Sito sfogliando il capitolo "attività Emporiali" http://sceltemancate.trieste.it

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