Oggi il quotidiano locale riprende e da notevole spazio alle "indiscrezioni di ambienti portuali" sulla possibilità che l'eventuale sindaco Dipiazza nomini consulente per il porto di Trieste l'attuale presidente, in scadenza dopo due mandati, della A.P. di Venezia Paolo Costa.
Noi registriamo questa indiscrezione che per essere completa dovrebbe contenere anche il riferimento ad un " ritorno " della ex presidente Marina Monassi con qualche incarico comunale riferito al porto.
Un noto esponente del centrodestra triestino molto vicino a Dipiazza ci ha garantito che con il candidato sindaco non hanno ancora affrontato il problema degli incarichi e che sono impegnati nella campagna elettorale. A suo parere queste voci sono state divulgate ad arte per danneggiare il centrodestra, alla ricerca di un effetto boomerang simile al comizio di Sgarbi.
Noi, per non saper leggere e scrivere, poco avvezzi a queste strategie elettorali non abbiamo trovato di meglio che porre la domanda direttamente al candidato Dipiazza che trovate nelle domande che abbiamo posto ai candidati e anche qui di seguito :
" 3) Risponde al vero che ha intenzione di nominare Paolo Costa consulente per il porto di Trieste e di un ritorno della presidente Monassi come rappresentante del Comune in porto ?
Lo ho appreso da un articolo del giornale nel quale si propongono si ipotizzano cariche che il sottoscritto non mai detto o fatto intendere.
Chi può credere, ad esempio, che Paolo Costa, presidente del Porto di Venezia, già sindaco della città lagunare, ministro dei lavori pubblici, ed esponente di spicco del centrosinistra possa venire a Trieste su richiesta delle forze di centrodestra? In base alla nuova legge sarà il Governo Renzi del Pd a decidere queste nomine (ma questo non viene scritto).
Nell'incontro con i Sindaci di Venezia e Capodistria Brugnaro e Popovic si è discusso pubblicamente di tante cose per la crescita dei territori, ma in nessun modo si è parlato di Costa o Monassi, che non rientrano proprio in alcun contesto.
DA IL PICCOLO del 17 giugno 2016
Il presidente
dell’Autorità di Venezia Costa
finisce nel totonomine.
Paolo Costa, presidente
in scadenza dell’Autorità Portuale di Venezia, area Pd, potrebbe essere il
consulente per il Porto di Trieste della prossima giunta comunale. Ma non di
quella capitanata dal Pd Roberto Cosolini, bensì di quella di centrodestra
guidata, per la terza volta, da Roberto Dipiazza.
La voce è circolata a margine
dell’incontro elettorale di martedì scorso in piazza della Borsa tra Dipiazza e
il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, amico di Costa, e sponsor dell’offshore
veneziano che rischia di affondare il Porto di Trieste. A questo incarico si
somma anche il ritorno di Marina Monassi. Indiscrezioni che circolano negli
ambienti portuali e che si sommano a quelle sul totonomine della giunta....
C’è poi la star
Vittorio Sgarbi, già assessore alla Rivoluzione, che in un’intervista ha detto
d’aver ricevuto un’offerta come assessore o come commissario al Porto Vecchio a
difesa del suo vincolo monumentale messo quando d’era sottosegretario ai Beni
culturali. Ma Dipiazza, dopo le parole uscite di senno al critico d’arte che
costeranno qualche voto, ha frenato.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
RispondiEliminaCommenti in attesa del ballottaggio
In attesa del ballottaggio abbiamo avuto modo di leggere sul quotidiano locale di tutto e di più.
Nell’intendo di sovvertire il primo giudizio degli elettori non si è badato a spese, sono stati usati tutti i mezzi possibili, etici e leciti e non, si è cercato di enfatizzare e strumentalizzare ogni notizia possibile , anche inventata, per screditare il candidato avverso.
Si sono evidenziate a caratteri cubitali notizie fasulle come Costa e Monassi e sono passate sotto silenzio quelle negative ( vedi istriani extra comunitari ).
Non si è assolutamente menzionato sull’ organizzazione dei pullman per portare i “ rimasti “ dalla Croazia a votare per il sindaco di Trieste, sugli appelli a pagamento pubblicati sulla Voce del Popolo di Fiume da Cosolini, Grim ed una deputata europea del PD o quelli di un dirigente dell’ Unione italiana alle Comunità italiane dell’ Istria, Fiume e Dalmazia ( che dovrebbero rappresentare tutti gli italiani rimasti in quelle aree ) a dare il loro voto ( che ritengo assurdo , anacronistico ed illecito ) sempre a Cosolini e Grim.-
Su tutto ciò si è taciuto.
D’altro canto a Trieste l’informazione è questa.
Mi sono un po’ sfogato. Scusatemi.
Un cordiali saluto.-
Fabio Dominicini